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Martin Widmark e Antonio Miglietta |
di Milena Galeoto
Lecce, una piccola città del sud Italia, color crema, con il suo centro storico che profuma d’incenso e pietra. Dai balconi e terrazzi in fiore, i puttini barocchi fanno capolino con i loro riccioli scolpiti e le chiese, tante chiese, postazioni di silenzio e contemplazione durante le passeggiate insieme a Martin Widmark. Si conoscono tutti nel piccolo centro e ci si ritrova al bar per un caffè veloce. «Sei straniero e lo capisci dal modo in cui ti sorride la gente come volesse accudirti, orgogliosa di tutte le meraviglie da offrire per sorprenderti» dice Martin che in questo viaggio ha conosciuto Antonio, un gigante buono che ti prende la mano tra le sue enormi mani per accoglierti. «Di passaggio dalla sua bottega» dice lo scrittore svedese «un déjà vu, come andare a ritroso nel tempo a rivivere quei luoghi dove gli artisti italiani hanno reso il loro paese un patrimonio d’inestimabile valore. E’ l’umiltà di questo grande artista ad avermi impressionato» continua «capivo di essere di fronte ad un vero talento. Mi ha parlato di lui, delle sue intuizioni, studi e passioni per plasmare la materia con la luce negli occhi, la stessa di chi è innamorato. Generoso a svelarmi i segreti della sua arte e, a tratti, timoroso di apparire immodesto; capivo, capivo ogni cosa nonostante il mio italiano perché bastava osservare le espressioni benevole del suo volto e le sue mani a ripercorrere ogni forma scolpita».
Tanti i volti, le forme, nel mondo di Antonio Miglietta, impresse anche come fossili, gli stessi incisi nella mente e riprodotti nella materia. L’amore per sua nonna e il suo grande ventre ritratto come un’enorme forma di pane circolare, lasciato essiccare al soffitto. La sua bottega, sostiene Martin: «è un luogo senza tempo, come appartenesse ad un vissuto onirico dal quale ti risvegli sorpreso dai viaggi che puoi ripercorrere con la mente. Antonio Miglietta è oggi, per me, l’artista italiano al pari di Michelangelo, del Bernini e sono onorato di essergli amico».
E’ lo stesso autore svedese ad avermi chiesto la possibilità di immortalare e pubblicare questo meraviglioso incontro, sostenendo: «questo mio contributo è solo un piccolo gesto di riconoscenza per tutta la bellezza che Antonio mi ha donato».
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Chiesa di San Matteo, Lecce |
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Bottega di Antonio Miglietta |
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Antonio Miglietta |
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Martin Widmark |
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Studio del corpo in movimento |
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Pane |
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Gli strumenti dello scultore |
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