di Milena Galeoto
Lo scorso Marzo, in
occasione della fiera del libro per ragazzi, dove la Svezia è stata paese
ospite, si è svolta un' interessante mostra sui personaggi dei libri
svedesi per l’infanzia: “How to design a child” (come disegnare un bambino),
organizzata da Swedish Association of Illustrators and Graphic Designers
(Svenska Tecknare e Illustratörcentrum), in collaborazione con il Comune di
Bologna.
Sono state esposte 60
immagini (usate anche come sfondo in questo blog) di bambini in diversi generi
e stili, alcuni di loro di illustratori storici (di oltre un secolo fa), altri
di disegnatori recenti. Tutti appartenenti al mondo della letteratura svedese
per l’infanzia. Personaggi molto espressivi, capaci di esprimere gioia,
malinconia, rabbia, allegria o spensieratezza. Alcuni di loro molto ironici,
altri rappresentati come figure stilizzate o ritratti in maniera
vezzosa.
Tutti questi bambini
sono la rappresentazione del loro tempo. A prescindere dal genere, essi
riflettono le condizioni contemporanee della loro società – i valori, i bisogni
o interessi.
Il bambino idilliaco di Elsa Beskow |
Il bambino idilliaco è stato lanciato a cavallo del 20 °
secolo dalla allora popolare autrice e illustratrice Elsa
Beskow ed è sopravvissuto in varie forme.
Il bambino ribelle dell’artista danese Ingrid Vang Nyman
dal 1945 divenne molto familiare tanto da influenzare negli anni,
un’incalcolabile numero di illustratori.
Eva Eriksson |
L’immagine del bambino onnipotente
è stata creata, invece, negli anni 80 da diversi artisti, tra cui Eva
Eriksson.
Più recentemente, il bambino
malinconico è raffigurato da artisti come Pija
Lindenbaum.
Gittan, bambina malinconica di Pija Lindenbau |
Il bambino con
fattezze normali s'incontra spesso nelle immagini del mercato di massa. Mentre
il bambino animale
è usato come metafora ed ha radici profonde nella tradizione letteraria
scandinava. Ma nonostante i meravigliosi cambiamenti avvenuti nel tempo, le
espressioni pittoriche di epoche passate sembrano sopravvivere con forza
immutata, accanto a quelle contemporanee.
Ogni genere ha un
proprio lettore devoto. Per molti, il primo libro di Elsa Beskow rappresenta il
primo passo verso la considerazione del punto di vista del bambino e della sua
visione del mondo circostante. Per altri, invece, è una semplice
rappresentazione decorativa.
Quale bambino il
mondo degli adulti vorrebbe raffigurare? E quali sono le richieste di mercato?
Gunna Grähs |
"In questo
ambito", afferma Gunna Grähs (nota illustratrice svedese), "il
tema diventa molto complesso a causa di diversi fattori che influenzano la
rappresentazione dei personaggi, come la competitività, il moralismo, gli
obbiettivi pedagogici o le ambizioni idealistiche, e i diversi punti di vista che
riguardano la correttezza, lo stile, l'estetica.
“Ha proprio bisogno
di quel naso grosso?” “Le orecchie sono piccole!”
Gli illustratori
spesso soffrono a causa delle apprensioni degli editori con i quali hanno
firmato un contratto editoriale per rappresentare un bambino che abbia un
“aspetto universale”. Questo avviene per rispondere a un target di pubblico più
amplio.
Recentemente, le
questioni di genere hanno portato a considerare alcune accortezze: “Evita la
maglia rosa!” – o: “Cambia il sesso!” “Più bambini di colore!”
Negli anni, infatti,
la mancanza di diversità etnica nei libri illustrati svedesi è stata
giustamente molto criticata. Le continue trasformazioni della società non
sempre si riflettono nelle immagini della letteratura per l’infanzia.
Noi illustratori
abbiamo una grande responsabilità di non promuovere stereotipi, pregiudizi o
limitatezza mentale. Ma la questione è anche più complessa. Per creare
un’immagine credibile del bambino contemporaneo, un semplice mix di colori di
varie tonalità di pelle, non è sufficiente. E’ necessario considerare
l’ambiente culturale e il contesto sociale. E in questo anche la forma di uno
zaino potrebbe avere un significato.
Nei disegni, noi
illustratori , mettiamo il nostro vissuto, i nostri ricordi (come eravamo noi
da bambini), la nostra visione, ecco perché si può rischiare di illustrare
bambini con i connotati del bambino svedese, perché appartiene al nostro
background, per questo prima di iniziare qualsiasi lavoro, discutiamo insieme
agli autori ed editori.
Come artista di libri
illustrati, lavori in un ambito di “libertà con responsabilità”.
Le illustrazioni che
seguono il testo in modo troppo rigido raramente aiutano a progredire. Con una
strategia simile c’è un alto rischio che il libro possa essere dimenticato un
secondo dopo averlo chiuso.
L’illustrazione ha la
stessa funzione narrativa del testo.
Nel libro illustrato,
le immagini sono tanto legate alla storia quanto al testo.
L’interpretazione, le
rifiniture e l’elaborazione, richiedono sia intuizione che analisi. L’intero
processo di lavoro può essere un delicato e dialettico atto di equilibrio tra
emozione e istinto da un lato, competenze tecniche e cultura acquisita
(conoscenza, esperienza, percezioni) dall’altro.
Hai da liberare la
tua abilità intuitiva e i tuoi sentimenti, sia primitivi che sofisticati. Devi
attivare la tua visione. Poi segretamente studiare i bambini sul bus. Puoi
iniziare a conversare con il tuo personaggio. Ehilà? Ti senti timido? Possiamo
cercare un’espressione per esprimere la timidezza? Occhi blu, forse – ma se
vieni dal Kurdistan? Che pantalone indossa chi è timido? Che taglio di capelli
potrebbe rivelare la timidezza? Come può la mia composizione accrescere il tuo
timido personaggio? E essendo timido, come dovresti muovere le gambe e i piedi?
Sono utili quei colori per caratterizzare la timidezza?
Dai uno sguardo a
Snuten, il forte personaggio nel libro In the forest di
Eva Lindströng. Perché ha questo look speciale? Tu potresti pensare perché è il
protagonista della storia. Non solo, il suo aspetto, l’abbigliamento,
delineano un carattere energico, attraverso cui puoi scorgere un passato ma
anche un possibile futuro. Uno di quei personaggi che possono rappresentare
benissimo il bambino che incontri un giorno sull’autobus con lo spirito da vero
cow-boy.”
Quanto è importante
la scelta anche di piccoli dettagli per dare forza a un personaggio?
“Cosa ne sarebbe
stato di Pippi Calzelunghe se fosse stata disegnata da un illustratore
mediocre? Forse non sarebbe diventata un’icona ma giusto il personaggio di una
bambina eccentrica come tanti.”
Pippi Calzelunghe illustrata da Ingrid Vang Nyman |
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