Traduzione a cura di Milena Galeoto
La Svezia si è classificata come uno dei maggiori paesi al mondo dove è riconoscibile l'ugualianza di genere, basata sulla ferma convinzione che gli uomini e le donne hanno gli stessi diritti, agevolati da un sistema welfare che rende più facile conciliare il lavoro e la vita familiare per tutti. Tuttavia, il governo riconosce che c'è ancora spazio per migliorare tale condizione in molti settori.
La Svezia si è classificata come uno dei maggiori paesi al mondo dove è riconoscibile l'ugualianza di genere, basata sulla ferma convinzione che gli uomini e le donne hanno gli stessi diritti, agevolati da un sistema welfare che rende più facile conciliare il lavoro e la vita familiare per tutti. Tuttavia, il governo riconosce che c'è ancora spazio per migliorare tale condizione in molti settori.
La Svezia s'impegna a garantire che gli uomini e le donne abbiano gli stessi diritti - a scuola, sul posto di lavoro e a casa. La parità di genere è una delle pietre miliari della moderna società svedese.
L'obiettivo delle politiche sulle pari opportunità in Svezia, è quello di garantire che le donne e gli uomini godano le stesse opportunità, diritti e doveri in tutti i settori della vita.
Il principio generale è che tutti, indipendentemente dal sesso, abbiano il diritto di lavorare e sostenersi, conciliando carriera e vita familiare, e di vivere senza il timore di abusi o violenze. La parità di genere implica non solo l'equa distribuzione tra uomini e donne in tutti i settori della società. Si tratta anche di aspetti qualitativi, garantendo che la formazione e l'esperienza di uomini e donne, siano strumenti per promuovere il progresso, in tutti gli aspetti sociali. Nel Global Gender Gap Report 2012, la Svezia è stata nominata come uno dei leader mondiali in materia di parità. Il rapporto, redatto su iniziativa del World Economic Forum, misura la parità in ambito economico, politico, scolastico e sanitario (vedi su www.weforum.org).
Il principio generale è che tutti, indipendentemente dal sesso, abbiano il diritto di lavorare e sostenersi, conciliando carriera e vita familiare, e di vivere senza il timore di abusi o violenze. La parità di genere implica non solo l'equa distribuzione tra uomini e donne in tutti i settori della società. Si tratta anche di aspetti qualitativi, garantendo che la formazione e l'esperienza di uomini e donne, siano strumenti per promuovere il progresso, in tutti gli aspetti sociali. Nel Global Gender Gap Report 2012, la Svezia è stata nominata come uno dei leader mondiali in materia di parità. Il rapporto, redatto su iniziativa del World Economic Forum, misura la parità in ambito economico, politico, scolastico e sanitario (vedi su www.weforum.org).
L'uguaglianza di genere a scuola
Idealmente, la parità di genere dovrebbe raggiungere e guidare tutti i livelli del sistema educativo svedese. I suoi principi sono quindi sempre più integrati nel sistema educativo a partire dalle scuole dell'infanzia. L'obiettivo è quello di dare ai bambini le stesse opportunità nella vita, indipendentemente dal loro sesso, utilizzando metodi d'insegnamento che permettano ad ogni bambino di crescere come unico individuo.
La questione della parità di genere è affrontata continuamente durante la scuola elementare per preparare gli studenti al livello d'istruzione superiore.
Oggi, in Svezia, una percentuale maggiore di donne rispetto agli uomini completano l'istruzione secondaria superiore. Significativamente più donne che uomini partecipano all'educazione degli adulti. Le donne costituiscono circa il 60 per cento di tutti gli studenti negli studi universitari e quasi due terzi di tutti i gradi vengono assegnati alle donne. Un ugual numero di uomini e donne ora, frequenta corsi di studi post-laurea e di dottorato.
Entrambi, madre e padre in Svezia hanno diritto al congedo parentale retribuito. |
Il congedo parentale
In Svezia, i genitori hanno diritto a 480 giorni di congedo parentale, per ogni bambino nato o adottato. Questo congedo può essere conteggiato in mesi, settimane, giorni o addirittura di ora in ora. Le donne ancora prendono la maggior parte dei giorni - nel 2012, gli uomini hanno preso circa il 24 per cento del congedo parentale.
Per 390 giorni, l'indennità massima parentale è di SEK 946 (EUR 105.0, 137.0 USD) al giorno, a partire dal 2013. Per i restanti 90 giorni, l'indennità giornaliera è di SEK 180. Sessanta giorni di congedo sono assegnati specificatamente a ciascun genitore, e non può essere trasferito all'altro. Inoltre, uno dei genitori del neonato ottiene 10 giorni supplementari di congedo in relazione alla nascita o 20 giorni se sono gemelli. I genitori che condividono l'indennità di congedo ugualmente trasferibile, ottengono un bonus di 50 SEK al giorno per un massimo di 270 giorni.
I genitori adottivi hanno diritto ad un totale di 480 giorni tra di loro dal giorno in cui il bambino è sotto la loro cura. Un solo genitore ha diritto al pieno 480 giorni.
In Svezia, i genitori hanno diritto a 480 giorni di congedo parentale, per ogni bambino nato o adottato. Questo congedo può essere conteggiato in mesi, settimane, giorni o addirittura di ora in ora. Le donne ancora prendono la maggior parte dei giorni - nel 2012, gli uomini hanno preso circa il 24 per cento del congedo parentale.
Per 390 giorni, l'indennità massima parentale è di SEK 946 (EUR 105.0, 137.0 USD) al giorno, a partire dal 2013. Per i restanti 90 giorni, l'indennità giornaliera è di SEK 180. Sessanta giorni di congedo sono assegnati specificatamente a ciascun genitore, e non può essere trasferito all'altro. Inoltre, uno dei genitori del neonato ottiene 10 giorni supplementari di congedo in relazione alla nascita o 20 giorni se sono gemelli. I genitori che condividono l'indennità di congedo ugualmente trasferibile, ottengono un bonus di 50 SEK al giorno per un massimo di 270 giorni.
I genitori adottivi hanno diritto ad un totale di 480 giorni tra di loro dal giorno in cui il bambino è sotto la loro cura. Un solo genitore ha diritto al pieno 480 giorni.
Il genere neutro nel linguaggio
In Svezia si affronta non solo la parità di genere, ma anche la neutralità di genere del linguaggio. Questo è stato visto nel corso del 2012 in un vivace dibattito sul genere neutro del pronome personale "her", una parola nuova adottata da alcune persone come alternativa al sesso specifico "hon" e "han", lei e lui.
I sostenitori dicono che "hen" eviti la necessità di fare riferimento ad un solo genere o di usare la forma inclusiva ingombrante di lui / lei, ma anche di aprire il linguaggio per le persone che non si possono identificare come maschio o femmina, o che desiderano evitare il riferimento a se stessi come appartenente a uno dei due sessi. I critici sostengono che la parola impoverisca e danneggi la lingua svedese e crei confusione, in particolare tra i bambini. Ma il pronome "hen" viene sempre più usato sui siti web svedesi e dai media.
Donne e uomini sul lavoro
La Svezia ha fatto molta strada perché le donne e gli uomini siano trattati allo stesso modo nei luoghi di lavoro. Ma nel settore privato svedese, la percentuale di donne che occupa posizioni di vertice, rimane ancora debole. Il provvedimento di legge sulla discriminazione (Discrimination Act) riguardo la parità di genere sul posto di lavoro, prevede che tutti i datori di lavoro debbano perseguire attivamente gli obiettivi specifici per promuovere l'uguaglianza tra uomini e donne, e obbliga loro di indagare e prendere provvedimenti contro ogni molestia. I datori di lavoro devono trattare in egual modo qualsiasi dipendente o candidato sul congedo parentale. Le differenze retributive tra uomini e donne possono in gran parte essere spiegate con le differenze di professione, settore, posizione, esperienza di lavoro e età. Alcune, tuttavia, che non possono essere giustificate in questo modo e che potrebbero essere attribuibili al genere - sono definite differenze retributive ingiustificate.
La Svezia ha fatto molta strada perché le donne e gli uomini siano trattati allo stesso modo nei luoghi di lavoro. Ma nel settore privato svedese, la percentuale di donne che occupa posizioni di vertice, rimane ancora debole. Il provvedimento di legge sulla discriminazione (Discrimination Act) riguardo la parità di genere sul posto di lavoro, prevede che tutti i datori di lavoro debbano perseguire attivamente gli obiettivi specifici per promuovere l'uguaglianza tra uomini e donne, e obbliga loro di indagare e prendere provvedimenti contro ogni molestia. I datori di lavoro devono trattare in egual modo qualsiasi dipendente o candidato sul congedo parentale. Le differenze retributive tra uomini e donne possono in gran parte essere spiegate con le differenze di professione, settore, posizione, esperienza di lavoro e età. Alcune, tuttavia, che non possono essere giustificate in questo modo e che potrebbero essere attribuibili al genere - sono definite differenze retributive ingiustificate.
La legge svedese vieta la discriminazione di genere sul posto di lavoro. Foto: Cecilia Larsson / archivio.sweden.se. |
Il potere economico e politico
La politica delle pari opportunità si preoccupa di garantire che il potere e le risorse siano distribuite equamente tra i sessi, creando le condizioni che offrano a donne e uomini le stesse opportunità. Nella vita professionale, la percentuale di donne con incarichi di potere è in aumento. Nel 2012, la percentuale d'imprenditrici - del settore privato e pubblico insieme - è stata del 36 per cento rispetto al 29 per cento nel 2006. La maggior parte dei manager comunali, dei consigli di contea e governo centrale erano donne (64 per cento), ma nelle società quotate, la presenza delle donne è rimasta debole, con solo il 4 per cento tra presidenti e amministratori delegati.Dopo le elezioni del 2010, il 45 per cento dei posti in parlamento svedese è occupato da donne, rispetto al 47 per cento dopo le elezioni del 2006 - la prima caduta in questa figura dal 1930. Attualmente, 13 dei 24 ministri del governo sono donne.
La politica delle pari opportunità si preoccupa di garantire che il potere e le risorse siano distribuite equamente tra i sessi, creando le condizioni che offrano a donne e uomini le stesse opportunità. Nella vita professionale, la percentuale di donne con incarichi di potere è in aumento. Nel 2012, la percentuale d'imprenditrici - del settore privato e pubblico insieme - è stata del 36 per cento rispetto al 29 per cento nel 2006. La maggior parte dei manager comunali, dei consigli di contea e governo centrale erano donne (64 per cento), ma nelle società quotate, la presenza delle donne è rimasta debole, con solo il 4 per cento tra presidenti e amministratori delegati.Dopo le elezioni del 2010, il 45 per cento dei posti in parlamento svedese è occupato da donne, rispetto al 47 per cento dopo le elezioni del 2006 - la prima caduta in questa figura dal 1930. Attualmente, 13 dei 24 ministri del governo sono donne.
L'integrazione di genere Il
mainstreaming (integrazione) di genere, un termine coniato dalle Nazioni Unite nel
1997, descrive l'integrazione della prospettiva di parità di genere nel
lavoro delle agenzie governative a tutti i livelli. L'idea è che la parità di genere non sia un problema isolato, separato, ma un processo continuo. Per
creare l'uguaglianza, il concetto di uguaglianza deve essere presa in
considerazione quando le risorse sono distribuite, vengono
create le norme e vengono prese decisioni. In
Svezia, il mainstreaming di genere è visto come la principale strategia
per il raggiungimento degli obiettivi nella politica delle pari opportunità. Nel 2009
è stato creato il portale www.includegender.org per contribuire a
questo processo, fornendo semplici strumenti per facilitare
l'integrazione di genere nella pratica. Nel
2011, il governo svedese ha deciso di intensificare gli sforzi
all'interno dell'uguaglianza, attraverso la creazione di una piattaforma nazionale per
un'ulteriore integrazione di genere a livello comunale, regionale e
nazionale.
La violenza contro le donne Nel 2012, sono stati registrati in Svezia circa 28.000 casi di violenza contro le donne . Nel corso degli anni, il numero di casi segnalati è aumentato in modo significativo, come se più donne avessero parlato.
Nei primi anni '80 sono state apportate alcune modifiche
legislative contro la violenza, come abolire la possibilità di una donna
di revocare una denuncia una volta fatta; questo è stato
necessario per combattere le minacce alle donne che hanno presentato
denunce di violenza. Quelle che hanno bisogno di aiuto possono rivolgersi all' Associazione svedese Il Rifugio delle Donne, o all'Organizzazione nazionale per le donne e ai rifugi per le giovani donne. Sono circa 130 rifugi distribuiti in tutta la Svezia. Altre organizzazioni che lavorano su questioni riguardanti la violenza contro le donne includono:
• La Clearinghouse Nazionale sulla Violenza contro le Donne, che promuove la cooperazione tra le agenzie e le organizzazioni in contatto con le donne vittime di violenza.
• Il Centro Nazionale per la conoscenza sulla violenza maschile contro le donne, con sede presso l'Università di Uppsala, è stato incaricato dal governo d'incrementare la consapevolezza della violenza maschile contro le donne, violenza correlata all'onore e la violenza all'interno delle relazioni omosessuali. Si lavora anche per migliorare e diffondere le modalità per assistere le donne vittime di violenza.
• Il Centro Nazionale per la conoscenza sulla violenza maschile contro le donne, con sede presso l'Università di Uppsala, è stato incaricato dal governo d'incrementare la consapevolezza della violenza maschile contro le donne, violenza correlata all'onore e la violenza all'interno delle relazioni omosessuali. Si lavora anche per migliorare e diffondere le modalità per assistere le donne vittime di violenza.
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