lunedì 12 agosto 2013

How to design a child - La rappresentazione illustrata del bambino nella letteratura svedese.




di Milena Galeoto

Lo scorso Marzo, in occasione della fiera del libro per ragazzi, dove la Svezia è stata paese ospite,  si è svolta un' interessante mostra sui personaggi dei libri svedesi per l’infanzia: “How to design a child” (come disegnare un bambino), organizzata da Swedish Association of Illustrators and Graphic Designers (Svenska Tecknare e Illustratörcentrum), in collaborazione con il Comune di Bologna.

Sono state esposte 60 immagini (usate anche come sfondo in questo blog) di bambini in diversi generi e stili, alcuni di loro di illustratori storici (di oltre un secolo fa), altri di disegnatori recenti. Tutti appartenenti al mondo della letteratura svedese per l’infanzia. Personaggi molto espressivi, capaci di esprimere gioia, malinconia, rabbia, allegria o spensieratezza. Alcuni di loro molto ironici, altri  rappresentati come figure stilizzate o ritratti in maniera vezzosa. 
 
Tutti questi bambini sono la rappresentazione del loro tempo. A prescindere dal genere, essi riflettono le condizioni contemporanee della loro società – i valori, i bisogni o interessi.


Il bambino idilliaco di Elsa Beskow

Il bambino idilliaco è stato lanciato a cavallo del 20 ° secolo dalla allora popolare autrice e illustratrice Elsa Beskow ed è sopravvissuto in varie forme.
Il bambino ribelle dell’artista danese Ingrid Vang Nyman dal 1945 divenne molto familiare tanto da influenzare negli anni, un’incalcolabile numero di illustratori.



Eva Eriksson

L’immagine del bambino onnipotente è stata creata, invece, negli anni 80 da diversi artisti, tra cui Eva Eriksson. 

Più recentemente, il bambino malinconico è raffigurato da artisti come Pija Lindenbaum

Gittan, bambina malinconica di Pija Lindenbau
Il bambino con fattezze normali s'incontra spesso nelle immagini del mercato di massa. Mentre il bambino animale è usato come metafora ed ha radici profonde nella tradizione letteraria scandinava. Ma nonostante i meravigliosi cambiamenti avvenuti nel tempo, le espressioni pittoriche di epoche passate sembrano sopravvivere con forza immutata, accanto  a quelle contemporanee.
Ogni genere ha un proprio lettore devoto. Per molti, il primo libro di Elsa Beskow rappresenta il primo passo verso la considerazione del punto di vista del bambino e della sua visione del mondo circostante. Per altri, invece, è una semplice rappresentazione decorativa.


Quale bambino il mondo degli adulti vorrebbe raffigurare? E quali sono le richieste di mercato?
Gunna Grähs
"In questo ambito", afferma Gunna Grähs (nota illustratrice svedese),  "il tema diventa molto complesso a causa di diversi fattori che influenzano la rappresentazione dei personaggi, come la competitività, il moralismo, gli obbiettivi pedagogici o le ambizioni idealistiche, e i diversi punti di vista che riguardano la correttezza, lo stile, l'estetica.
“Ha proprio bisogno di quel naso grosso?” “Le orecchie sono piccole!” 
Gli illustratori spesso soffrono a causa delle apprensioni degli editori con i quali hanno firmato un contratto editoriale per rappresentare un bambino che abbia un “aspetto universale”. Questo avviene per rispondere a un target di pubblico più amplio. 
Recentemente,  le questioni di genere hanno portato a considerare alcune accortezze: “Evita la maglia rosa!” – o: “Cambia il sesso!” “Più bambini di colore!” 
Negli anni, infatti, la mancanza di diversità etnica nei libri illustrati svedesi è stata giustamente molto criticata. Le continue trasformazioni della società non sempre si riflettono nelle immagini della letteratura per l’infanzia. 

Alcuni dei personaggi esposti nella mostra



Noi illustratori abbiamo una grande responsabilità di non promuovere stereotipi, pregiudizi o limitatezza mentale. Ma la questione è anche più complessa. Per creare un’immagine credibile del bambino contemporaneo, un semplice mix di colori di varie tonalità di pelle, non è sufficiente. E’ necessario considerare l’ambiente culturale e il contesto sociale. E in questo anche la forma di uno zaino potrebbe avere un significato.
Nei disegni, noi illustratori , mettiamo il nostro vissuto, i nostri ricordi (come eravamo noi da bambini), la nostra visione, ecco perché si può rischiare di illustrare bambini con i connotati del bambino svedese, perché appartiene al nostro background, per questo prima di iniziare qualsiasi lavoro, discutiamo insieme agli autori ed editori.
Come artista di libri illustrati, lavori in un ambito di “libertà con responsabilità”.

Le illustrazioni che seguono il testo in modo troppo rigido raramente aiutano a progredire. Con una strategia simile c’è un alto rischio che il libro possa essere dimenticato un secondo dopo averlo chiuso.

L’illustrazione ha la stessa funzione narrativa del testo.
Nel libro illustrato, le immagini sono tanto legate alla storia quanto al testo.
L’interpretazione, le rifiniture e l’elaborazione, richiedono sia intuizione che analisi. L’intero processo di lavoro può essere un delicato e dialettico atto di equilibrio tra emozione e  istinto da un lato, competenze tecniche e cultura acquisita (conoscenza, esperienza, percezioni) dall’altro.
Hai da liberare la tua abilità intuitiva e i tuoi sentimenti, sia primitivi che sofisticati. Devi attivare la tua visione. Poi segretamente studiare i bambini sul bus. Puoi iniziare a conversare con il tuo personaggio. Ehilà? Ti senti timido? Possiamo cercare un’espressione per esprimere la timidezza? Occhi blu, forse – ma se vieni dal Kurdistan? Che pantalone indossa chi è timido? Che taglio di capelli potrebbe rivelare la timidezza? Come può la mia composizione accrescere il tuo timido personaggio? E essendo timido, come dovresti muovere le gambe e i piedi? Sono utili quei colori per caratterizzare la timidezza?




Dai uno sguardo a Snuten, il forte personaggio nel libro In the forest di Eva Lindströng. Perché ha questo look speciale? Tu potresti pensare perché è il protagonista della storia. Non solo,  il suo aspetto, l’abbigliamento, delineano un carattere energico, attraverso cui puoi scorgere un passato ma anche un possibile futuro. Uno di quei personaggi che possono rappresentare benissimo il bambino che incontri un giorno sull’autobus con lo spirito da vero cow-boy.”

Quanto è importante la scelta anche di piccoli dettagli per dare forza a un personaggio?
 
“Cosa ne sarebbe stato di Pippi Calzelunghe se fosse stata disegnata da un illustratore mediocre? Forse non sarebbe diventata un’icona ma giusto il personaggio di una bambina eccentrica come tanti.”



Pippi Calzelunghe illustrata da Ingrid Vang Nyman

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